7 giorni con Audi e-tron S Sportback: una dimostrazione di potenza
Audi e-tron S Sportback non è un’auto per tutti, sia perché di fascia alta sia perché potente e non facile da sfruttare in tutte le sue modalità. Ma rappresenta il meglio della sportività elettrica del marchio, che con una vettura del genere ha voluto dirci: “ecco che cosa siamo in grado di fare”.
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Martedì – Qualità e tecnologia
Al suo interno, lo stile Audi è subito riconoscibile. Le finiture sono ottime, la progettazione pure. Apprezzo che i display non abbiano dimensioni esagerate come accade altrove, e che comunque la tecnologia sia presente, e fiera di esserci.
La definizione del Audi Virtual Cockpit Plus da 12,3 pollici è eccezionale, così come quella del display touch centrale da 8,6 pollici con Audi MMI e smartphone replication wireless fulminea, molto fluido nel funzionamento e nel tocco; e ancora il display più in basso per l’aria condizionata.
Ben definiti, anche se bisogna farci l’abitudine, i display che proiettano i retrovisori sostituiti dalle telecamere (optional da 1.780 euro), che ammetto migliorano per angolo cieco e visibilità notturna.
I sedili sportivi S in pelle Valcona da 1.150 euro sono qualcosa di unico, sia perché sono molto comodi – seppur di impostazione “racing” – sia perché hanno una trama davvero molto piacevole. In quanto a spazio di seduta, non c’è davvero di che lamentarsi. Anche al posteriore, pur essendoci il tetto che scende, un watusso di 1,94m come me ci sta molto bene.
Buono anche il bagagliaio, che nonostante la forma coupé gode di 555 litri di capacità minima (sulla e-tron SUV sono circa 600), e diventano 1.595 abbattendo il divano posteriore.
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