Questo non è un paese per ciclisti
In Italia si pedala poco, ma si fanno tanti incidenti. Tutti i motivi per cui il nostro non è ancora un paese adatto alle biciclette.
Il più alto numero di vittime in Europa
Esiste un triste paradosso tutto italiano. Secondo i dati dello studio Partnership for active travel and health del 2022, il numero di ciclisti morti in Italia ogni 100 milioni di km percorsi è di 5,1, il più alto d’Europa. Un numero di vittime di cinque volte superiore a quello registrato nei Paesi Bassi, dove la mobilità leggera è diffusa ovunque e utilizzata da tutti.
Nel 2022, i ciclisti morti in un incidente stradale sono stati 205, su un totale di 3.159 morti sulle strade. Le strade più nefaste sono state quelle della Lombardia, con 27 decessi (fonte: Aci-Istat). E la percentuale quest’anno potrebbe essere anche peggiore. Dal 1° gennaio al 31 agosto del 2023, le persone morte in un incidente stradale mentre si spostavano a bordo di una bicicletta sono state 127, 109 uomini e 18 donne. Lo rivelano i dati dell’Asaps – Associazione sostenitori ed amici della polizia stradale.
Luglio è stato il mese peggiore, con 34 ciclisti morti in un incidente stradale. A gennaio i decessi sono stati 10, 5 a febbraio, 7 a marzo, 14 ad aprile, a maggio 18, a giugno 22, ben 18 ad agosto. Di queste 127 vittime, 48 avevano un’età superiore ai 65 anni. In due casi di luglio, gli automobilisti che hanno provocato l’incidente sono fuggiti senza prestare soccorso alle vittime.
Non si tratta di anni eccezionali, ma di un trend consolidato: dal 2018 al 2021 in Italia è morto un ciclista ogni due giorni, per una media di 217 persone decedute mentre andavano in bicicletta all’anno. (dati: Istat).
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