Secondo il Politecnico gli italiani vogliono lo sharing, ma sarà vero?
I dati dell'Osservatorio Connected Car & Mobilty del Politecnico di Milano scattano una fotografia dell'Italia che vuole cambiare in favore dello sharing (ma in qualche caso fatica ancora a farlo, e infatti la Milano dello sharing sta attraversando la crisi della mobilità condivisa).
Nonostante si parli di crisi della Sharing Mobility – ne è un esempio Milano, dove solo pochi giorni fa il sindaco Giuseppe Sala ha fornito un quadro poco positivo della situazione – il 40% degli italiani ha ridotto l’uso dell’auto a favore di soluzioni più sostenibili, come car sharing o micromobilità. A dare queste cifre è l’Osservatorio Connected Car & Mobility del Politecnico di Milano.
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Cambia davvero la mobilità?
Al centro della ricerca del Poli c’è la Smart Mobility, che secondo i dati raccolti interesserebbe 7 italiani su 10. E proprio in ottica di abbandono dell’auto privata, ad interessare maggiormente sono le soluzioni future riguardo il trasporto pubblico locale (23%) e la gestione dei parcheggi (20%).
Cosa serve agli italiani per rinunciare alla mobilità privata e scegliere quella condivisa? Per il 45% corse dei mezzi pubblici più frequenti (in controtendenza a quello che molti cittadini lamentano accadere a Milano, dove lo scorso anno, nonostante l’aumento dei prezzi dei biglietti, è diminuita la frequenza delle corse), un altro 30% vorrebbe parcheggi gratuiti nei punti di snodo (anche in questo caso esemplare il “caso” parcheggi per l’Area B) e mezzi pubblici e veicoli in sharing accessibili in modalità free (29%).
Già oggi comunque il 40% dei cittadini sta riducendo l’utilizzo della propria vettura in favore di soluzioni alternative, in un’ottica di sostenibilità, che vanno dal car sharing o la micromobilità. Non tutti vendono l’auto, certo, ma scelgono occasionalmente un nuovo modo di spostarsi.
Riguardo alla mobilità del futuro, solo il 15% si dice volenteroso di provare la guida autonoma nei prossimi anni (anche perché il 36% ha paura di non averne il controllo, il 31% si sentirebbe insicuro e un 32% non vuole abbandonare il piacere di guida), il 19% si dice addirittura contrario ad un possibile utilizzo.
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