Primo Contatto con Suzuki Jimny Pro: anche da “LCV”, non c’è terreno che tema!
Con un motore 1.5 di "appena" 102 CV, Suzuki Jimny Pro non è certo il fuoristrada più potente sul mercato; eppure, in pochi sono agili come lui a districarsi tra sassi, fango e, nella nostra prova, persino la neve. E ora, tornato come autocarro leggero, è privo sì di due posti, ma guadagna tanto spazio nel vano di carico.
In questo articolo
Si confonde con la neve il Suzuki Jimny Pro bianco che ho provato, laddove “Pro” indica il ritorno del fuoristrada nipponico come veicolo commerciale leggero.
https://youtu.be/7UeB7Z5Ytxk
In molti ricorderanno che, introdotta nel 2018, l’ultima generazione di questo “K-SUV” di Suzuki fu tolta dai listini in quanto non conforme alle normative europee sulle emissioni, che non guardano valori assoluti, ma in rapporto al peso.
Ecco perché il Jimny, pur con il suo piccolo 1.5 da 102 CV, è stato riportato in Europa come autocarro leggero: in questo segmento, le limitazioni sono meno severe, e del resto con la sua nuova configurazione a due posti c’è un discreto bagagliaio che gli fa guadagnare tante posizioni come veicolo da lavoro (anche) per situazioni estreme.
Leggi Anche: Cerchi un’auto per fare dell’offroad? Ecco i nostri 7 consigli
SUZUKI JIMNY PRO: FUORISTRADA COME UNA VOLTA
Il percorso di prova del Suzuki Jimny Pro mi ha spinto fino a oltre 3000 metri, sul Colle del Sommeiller al confine con la Francia, alternando ghiaia, fango e persino neve.
Ma lui non ha battuto ciglio, e ha proseguito su questi terreni come se fosse sull’asfalto. Il merito di questa tenuta eccezionale è dovuto a diversi fattori: il telaio a traliccio, un elemento imprescindibile per un veicolo fuoristrada; le sospensioni ad assale rigido, che garantiscono sempre comodità; la spalla spessa degli pneumatici; il peso ridotto di un mezzo che, del resto, è lungo appena 3,6 metri.
Il motore è altrettanto piccolo (il suo peso è stato ridotto del 15%), ma brillante e in grado di consentire un fuoristrada senza compromessi: “solo” 102 CV e 130 N/m di coppia, a dimostrare – ancora una volta – che non servono prestazioni esagerate per divertirsi alla guida.
Anche perché in fuoristrada bisogna un po’ ragionare al contrario, specie se c’è la neve: troppa coppia potrebbe rivelarsi controproducente, perché renderebbe più difficile controllare la potenza, dando luogo a scatti indesiderati.
Si conti che nel lungo percorso offroad che mi ha portato fino a uno dei passi più spettacolari delle Alpi, la velocità media è stata tra i 30 e i 40 km/h (e sono comunque tanti).
Ulteriore elemento vincente lo sterzo: è morbido e confortevole, evitando quindi di rendere complicata la guida. Peccato solo che nel ritornare in posizione scatti troppo velocemente.
Leggi Anche: Eri a conoscenza delle auto “anfibie”?
UN SELETTORE “MECCANICO” DI TRAZIONE
Suzuki Jimny è un’auto – o meglio, un LCV – moderno con una forte sensazione nostalgica. Non solo per l’estetica spartana, di cui parleremo, ma anche per alcuni elementi come il selettore di trazione.
Non un pulsante, non un menù sul display touch centrale (che del resto non c’è), ma una seconda leva, posta davanti a quella del cambio, che si attiva solo a motore acceso, auto ferma e cambio in folle.
Di default, il Jimny si muove a due ruote motrici, nello specifico quelle posteriori. Spostando la leva del primo gradino, si attiva la trazione integrale Allgrip Pro a marce lunghe, mentre spostandola nel secondo e ultimo gradino, si attiva la trazione integrale a marce ridotte, nata per il puro offroad.
Per dirla breve – e forse male, per i puristi – le marce ridotte permettono una gestione migliore del motore in fuoristrada, perché tengono più alti i giri, evitando di spegnere la vettura, e al contempo evitando che il conducente sia sempre impegnato a schiacciare la frizione, rischiando di perdere il controllo dell’auto.
Io, nel mio percorso, l’ho inserita, ed effettivamente è stata di grande aiuto, ma per il tipo di terreno forse non era nemmeno così necessaria.
Leggi Anche: SUV e fuoristrada sono molto diversi
GLI ADAS NON MANCANO
Se è vero che leva del cambio e leva del selettore di trazione, anche esteticamente, facciano effetto vintage, il Jimny rimane comunque aggiornato al 2021 nella tecnologia.
Ci sono, cioè, i principali sistemi ADAS, che in Suzuki Italia hanno riadattato con nomi simpatici, e più didascalici. Nello specifico:
- “Attentofrena”, la frenata di emergenza automatica;
- “Guidadritto”, il sistema di mantenimento di corsia;
- “Restasveglio”, il sistema di monitoraggio del conducente;
- “Occhioallimite”, Sistema di riconoscimento dei segnali stradali;
- “Nontiabbaglio”, abbaglianti automatici e adattivi;
- “Partifacile”, sistema di assistenza per la ripartenza in salita;
- “Scendisicuro”, controllo della velocità in discesa;
Come prevede la legge, inoltre, il Jimny dispone del sistema e-Call, che chiama automaticamente i soccorritori in caso di emergenza.
Leggi Anche: Autostrade assicura che i cantieri non saranno un problema per le vacanze
SUZUKI JIMNY PRO: ROBUSTO E SPARTANO
Quasi inaspettatamente, l’ultima generazione del Jimny ha riscosso un grande successo, tant’è che quando era venduto come piccolo SUV fuoristrada tutte le scorte sono andate esaurite in poco tempo.
Un veicolo che piace tanto ai giovani, perché del resto è un po’ un simbolo di libertà, di tempo libero, e comunque di tanta robustezza. Suzuki Jimny è un po’ la stessa Suzuki, perché ne esprime i valori portanti: design sobrio e razionale sia per esterni che per interni; robustezza e affidabilità.
Non è, del resto, troppo raro, vedere circolare Jimny anche di 2 o 3 generazioni fa. Tornando al presente, questa nuova generazione, nella sua modernità, è un grosso ritorno al passato: un piccolo fuoristrada squadrato, con linee tese e nette, che a questo mixa elementi tondeggianti, come per esempio i fari, incastonati nella mascherina nera centrale che occupa tutta la parte alta del paraurti.
Dietro, l’immancabile ruotino di scorta, da vero fuoristrada (oggi sono in pochi), e l’apertura a 90 gradi del portellone posteriore, tipico di un LCV quale ora lui è, e che però non permette di parcheggiare il veicolo di coda.
Sobri sono anche i cerchi, che non hanno un design particolare, ma sono neri e in acciaio, anche in questo caso per assecondare la natura fuoristradistica del mezzo.
La vera novità della rinascita come autocarro leggero del Jimny è la presenza del bagagliaio: il nuovo Jimny Pro ha infatti solo due posti, dietro i quali si trova di default una rete metallica che separa la seduta dal vano piuttosto capiente (a quattro posti, il bagagliaio fondamentalmente non esisteva).
Questo lo rende adatto come mezzo da lavoro per trasportare strumenti o oggetti anche di dimensioni abbastanza grosse, magari in posti e strade non asfaltate; e nel privato ne aumenta la vocazione di auto da tempo libero, oppure di auto per trasportare i cani, che spesso sono nostri fedeli e divertenti compagni nel tempo libero.
Approfondisci: Se viaggi con cani e gatti devi seguire delle regole ben precise
GLI INTERNI
La robustezza di cui sopra riguarda anche gli interni, puliti e sobri in pieno stile Suzuki. Il volante ha un design classico, il cruscotto riprende la mascherina, con design squadrato con però contagiri e contachilometri circolari, totalmente analogici.
Al centro non un display touch, ma una classica radio a display LCD, con bluetooth audio per collegare lo smartphone e ascoltare la musica (è presente naturalmente anche una presa USB).
A causa del passo corto, l’abitabilità per persone alte non è il suo forte, anche perché i sedili non possono scorrere tanto indietro. Io, alto 1,94, in lunghezza ci stavo un po’ risicato, mentre grazie alle forme squadrate non ho avuto problemi in altezza. I sedili anteriori, comunque, sono riscaldabili, altro elemento della tecnologia, quasi nascosta, del Jimny pro.
Leggi Anche: Quanti sono i livelli della guida autonoma, e cosa indicano?
PREZZI E CANONI
Suzuki Jimny Pro, ora un autocarro leggero N1, ha un prezzo di 18.700 euro + IVA.
Il canone di noleggio è di 299 euro al mese per 48 mesi, con anticipo di 3.500 euro.
Leggi Anche: La mobilità è a portata di click
FOLLOW US
Per rimanere sempre aggiornato seguici sul canale Telegram ufficiale e Google News. Iscriviti alla nostra Newsletter per non perderti le ultime novità di Fleet Magazine.