Navigatori auto, perché alcune tratte stradali non sono riconosciute?
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Viaggiando in Italia, soprattutto al centro-nord, succede che i navigatori auto (sia portatili sia integrati a bordo del veicolo) perdano il segnale Gps e non riconoscano le strade che si stanno percorrendo. Quello che appare sullo schermo del navigatore è un allarmante “fuoristrada”.
Perché il navigatore non riconosce la strada? Il motivo è da imputare all’apertura di diverse nuove arterie di collegamento veloce, che non vanno a sostituire vecchie tratte, ma vi si affiancano, costituendo un’alternativa, a volte più rapida o meno trafficata.
PERCHÉ I NAVIGATORI AUTO NON RICONOSCONO ALCUNE STRADE?
“La rete stradale non è immutabile – spiega Severino Forini, Product marketing manager automotive di Garmin Italia -. Ogni giorno vengono aperte nuove strade e ogni giorno quelle esistenti vengono modificare sulla base delle nuove necessità. In un mondo in continua evoluzione anche la viabilità esistente viene modificata, cambiando i sensi unici, integrando nuove rotonde o adeguando i limiti di velocità. Anche i punti di interesse, che sono parte integrante del database di cui noi ci serviamo, non sono immutabili: ogni giorno vengono aperte nuove attività e altrettante vengono chiuse, stazioni di servizio e ristoranti cambiano insegna. In poche parole, un navigatore satellitare con una mappa perfettamente aggiornata sarebbe possibile solo nell’ipotesi che il mondo si fermasse”.
Spesso è solo un problema di aggiornamento delle mappe, ma capita anche che l’auto nuova, appena uscita dalla concessionaria, non riconosca una strada e localizzi la vettura in mezzo ai campi o ai monti (come succede, per esempio, se si percorre la Variante di Valico).
“Bisogna considerare che l’auto nuova nasce almeno un anno e mezzo prima rispetto all’arrivo sul mercato – spiega Fabio Pressi, Ceo di Infoblu (società partecipata del gruppo Autostrade per l’Italia) -. Per questo anche nei veicoli nuovi può capitare che il sistema di navigazione non sia aggiornato con le ultime novità. In questo caso, bisogna andare in concessionaria per l’aggiornamento”.
C’è poi la questione legata al flusso di traffico che coinvolge le modifiche stradali. “In certe città, regioni o paesi gli utenti sono più attenti (o semplicemente più numerosi) di altri nel mettere in evidenza le variazioni che non sono state acquisite dal cartografo e/o che non sono state integrate nel navigatore in loro possesso. Un’ipotesi tutt’altro che irreale, visto che sono in molti a notare una variazione nel centro di Milano e che, al contrario, sono in pochi a notare una medesima variazione in una località remota”, puntualizza Forini, di Garmin.
LE NUOVE TRATTE STRADALI
Ecco l’elenco delle tratte autostradali aperte di recente e che i navigatori auto spesso non riconoscono.
- A1 direttissima: è il nome ufficiale della Variante di Valico. Il tracciato, da Casalecchio a Barberino del Mugello, si sviluppa per un totale di 59 chilometri, attraverso due regioni (Emilia Romagna e Toscana) e otto comuni. Il tratto della vecchia A1 resta comunque attivo (con il nome di Panoramica). I driver possono scegliere uno dei due percorsi alternativi. La Variante di Valico ha accorciato i tempi di percorrenza tra Bologna e Firenze. Il limite è di 110 km/h, rispetto agli 80 km/h della Panoramica.
- A35 Brebemi: è una delle autostrade più discusse d’Italia. Il suo nome deriva dalle iniziali delle città che collega (Brescia–Bergamo–Milano). In pochi però la percorrono, anche a causa del costo più alto dei pedaggi rispetto alla parallela autostrada A4. Si tratta di un’alternativa più rapida rispetto alla sempre congestionata Torino-Venezia, con cui è da poco interconnessa.
- A58 Teem: la tangenziale est esterna di Milano permette di dribblare la tangenziale est e ovest, ma anche la barriera di Melegnano (per chi arriva da Piacenza). È collegata con l’A35 Brebemi, l’A1 e l’A4. Il pedaggio, però, è un po’ salato.
- A36 Pedemontana: una volta a regime, l’A36 Pedemontana dovrebbe collegare l’A4 con l’A8 Milano-laghi, aggirando il capoluogo lombardo e passando anche a nord di Monza. Solo una parte del tracciato è stata completata (in gran parte in provincia di Como e Varese). Il pedaggio si paga in modalità elettronica. Non ci sono caselli.
- A33 Asti-Cuneo: attraversa la parte sud-ovest del Piemonte. Inizia ad Asti ed è collegata alla A21 Torino-Brescia. Al momento, però, sono aperti al traffico solo alcuni tratti. All’altezza di Marene sfocia sull’A6 Torino-Savona, per poi riemergere poco prima di Cuneo.
PERCHÉ IL NAVIGATORE SCEGLIE UN PERCORSO?
A volte capita che il navigatore indichi una strada diversa da quella che pensiamo. Logico quindi porsi la domanda: quali sono i criteri secondo cui il navigatore imposta un percorso?
“I navigatori ci guidano su una strada piuttosto che un’altra sulla base delle impostazioni inserite dall’utente, secondo le sue preferenze (breve/veloce/gratis) – spiega il Product marketing manager automotive di Garmin Italia -. È quindi possibile chiedere al navigatore di evitare i tratti a pedaggio così come le strade sterrate. È inoltre possibile preferire un percorso più breve (sulla base dell’effettivo chilometraggio) o più veloce (sulla base dei limiti di velocità). Si può pure ottenere più di un risultato, per poi scegliere in autonomia, da una preview, quello che si preferisce”.
Ma non è tutto. “C’è in realtà una terza variabile, non esplicita, che influisce sul risultato: il tempo di calcolo – continua Forini -. Abbiamo ritenuto fosse più importante offrire ai nostri utenti un risultato in tempi rapidi piuttosto che lasciare il navigatore ad intestardirsi nella ricerca di quel minuto o di quel metro in meno. In fondo il percorso ideale non esiste. Dipende da variabili (fattori umani) che una macchina non sarà mai in grado di considerare: l’esperienza, la praticità e lo stile di guida”.