Davvero nel 2028 gli EV avranno il 33% del mercato?
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A meno di non affrontare una reale rivoluzione, economica e industriale, raggiungere gli obiettivi di elettrificazione (in tempi così stretti, ma anche nei tempi richiesti dalla Ue nel piano Fit for 55 di cui si parla in questi giorni) sembra davvero impossibile.
In questo articolo
Le vendite di veicoli elettrici potrebbero raggiungere il 33% del mercato globale entro il 2028 e il 54% entro il 2035. Il dato è stato elaborato dalla società di consulenza finanziaria e globale AlixPartners.
I veicoli elettrici hanno rappresentato meno dell’8% delle vendite globali lo scorso anno e poco meno del 10% nel primo trimestre del 2022. L’incremento della quota di mercato – ad oggi, almeno in Italia – sembra fantascienza, per diversi motivi.
33% DEL MERCATO ENTRO IL 2028
Come detto, gli EV dovrebbero raggiungere quota 33% già nel 2028, ovvero tra appena 5 anni. Il problema è che in Italia mercato, infrastrutture e acquirenti non sembrano essere pronti.
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Innanzitutto, la domanda. Sappiamo bene che la capacità di spesa del mercato italiano attuale non è compatibile con il costo delle auto elettriche, che hanno prezzi sempre più alti (ve ne abbiamo parlato qui). E non hanno aiutato gli incentivi, tanto attesi e secondo i più mal pensati, che hanno favorito l’acquisto di mezzi termici o ibridi sull’elettrico puro e che oltretutto hanno escluso le aziende di noleggio.
SERVIREBBERO 500 MLD DI INVESTIMENTI
Il nostro, poi, è uno dei parchi auto più vecchi d’Europa con un ricambio già lento pre-Covid e destinato ad aggravarsi. È pensabile, a queste condizioni, una rivoluzione nei prossimi 5 anni?
Altro dato, l’offerta. Per supportare questa domanda potenziale, le case automobilistiche e i fornitori dovrebbero investire oggi stesso (e fino al 2026) almeno oltre 500 miliardi di euro in veicoli elettrici (dato Global Automotive Outlook). Una cifra corrispondete a più del doppio della previsione di investimento quinquennale di 223 miliardi di euro dal 2020 al 2024.
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TRANSIZIONE SIGNIFICA TRASFORMAZIONE
Il settore deve ancora affrontare le sfide economiche e la crisi della catena di approvvigionamento, proprio durante la transizione dai veicoli con motore a combustione interna (ICE) ai veicoli elettrici, che già le verrebbe richiesto di aumentare gli investimenti.
Le materie prime per i veicoli elettrici costano fino a tre volte quelle necessarie per un veicolo termico e la transizione, nel suo complesso, costerà alle case automobilistiche e ai fornitori un totale di 70 miliardi di dollari entro il 2030, inclusi fallimenti e ristrutturazioni, secondo AlixPartners.
La transizione richiederà modifiche drastiche ai modelli operativi, non solo impianti e persone e la stessa società di consulenza prevede che vincoli di fornitura continueranno fino 2024, con un calo delle vendite globali di veicoli sotto i 79 milioni di unità per il 2022 (prima di salire a 95 milioni nel 2024).
A meno di non affrontare una reale rivoluzione, economica e industriale, raggiungere gli obiettivi di elettrificazione (in tempi così stretti, ma anche nei tempi richiesti dalla Ue nel piano Fit for 55 di cui si parla in questi giorni) sembra davvero impossibile.
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