Le 5 sorelle dell’auto cinese
Una panoramica dei principali gruppi automotive cinesi: chi sono, da dove vengono, i loro marchi e legami con l'Occidente.
In questo articolo
Il mercato dell’auto cinese è estremamente dinamico e la partecipazione dello Stato è molto forte. Ma come è strutturato? In Europa conosciamo i marchi che provano a lasciarsi sul mercato occidentale, o che stipulano partnership con brand a noi noti, ma la realtà cinese è molto più grande e complessa.
Le 5 sorelle
In Cina il mercato dell’auto è storicamente dominato dalle cosiddette 5 sorelle: FAW, Dongfeng Motor Corporation, SAIC, Changan Motors e Chery Automobile.
Leggi Anche: Geely, SAIC e BYD i primi cinesi nel mirino dell’UE
Sono aziende pubbliche, con una storia che spesso affonda le radici al tempo del presidente Mao Zedong.
FAW
La FAW è probabilmente il più storico degli OEM cinesi, fondato nel 1953 in Manciuria con l’aiuto della casa automobilistica sovietica ZIL. Celebre la Hongqi (tradotto: bandiera rossa) una lussuosa limousine destinata agli alti papaveri del Partito comunista cinese.
Nel 1991 ha siglato una collaborazione con il gruppo Volkswagen, in seguito ha costituito joint-venture con Toyota nel 2003 e con General Motors nel 2009 (è stata anche a un passo da comprare Iveco).
DONGFENG MOTOR
Dongfeng (o “Vento dell’Est” in cinese) fu fondata nel 1969 su direttiva di Mao, la sua posizione nell’entroterra della provincia di Hubei aveva lo scopo di proteggere la Cina dall’invasione straniera. Fino ai primi anni 2000 produceva soprattutto veicoli commerciali, ora auto.
Nel 1992 ha avviato la sua prima joint venture con il gruppo francese PSA, nel 2003 Dongfeng realizza joint venture anche con Kia Motors, Honda e Nissan. Nel 2011 Dongfeng Motor Group conclude una partnership con la francese Renault e nel febbraio 2014 Dongfeng Motor Group partecipa alla ricapitalizzazione di PSA Peugeot Citroen. Nell’estate 2017 viene firmata una joint venture tra Renault-Nissan e Dongfeng Motor per sviluppare e vendere in Cina veicoli elettrici.
SAIC
SAIC, ex Shanghai Automotive Industry Corporation, nasce ai tempi di Mao. Si espande grazie all’accordo di cooperazione stipulato con Volkswagen nel 1984 e sviluppando a Shanghai la fornitura di componenti automobilistici.
All’inizio degli anni 2000 SAIC ha effettuato diverse acquisizioni in Corea. Nel 2002 partecipa all’acquisto da parte di GM della casa automobilistica coreana Daewoo Motors, e nel 2004 assume il controllo di SsangYong, ribattezzata dal 2023 KG Mobility (le quote di Saic sono state rilevata dall’indiana Mahindra). Nel 2011 presenta un nuovo marchio di veicoli commerciali, Maxus (importato in Italia da Koelliker). Nel 2019 rilancia il marchio MG in Europa. Saic è partner di General Motors, Volkswagen, Volvo buses.
Chang’an Motors
Chang’an Motors (in cinese “sicurezza duratura”, è stato anche il nome di un’antica capitale della Cina) è il numero uno sul mercato domestico cinese, con sede a Chongqing, megalopoli da 32 milioni di abitanti. I primi veicoli sono prodotti nel 1959 sotto contratto del governo cinese. Nel 1984 la prima minicar cinese, Star.
Inizia a produrre veicoli commerciali nel 1990 su licenza della giapponese Suzuki. Nel 2012 la joint venture 50/50 con Ford Motor Company, per la produzione di autovetture a marchio Ford per il mercato cinese.
CHERY
Chery venne fondata come azienda para-governativa nel 1997 nella città cinese orientale di Wuhu, nella provincia di Anhui, all’epoca una delle province più povere della Cina. Si tratta della prima casa automobilistica cinese ad esportare i propri prodotti.
Leggi Anche: Chi è Chery, il produttore cinese dietro le DR
Ha sempre lavorato molto con i Costruttori occidentali, in passato accusata anche di plagio. Chery è presente attualmente in Europa, con i suoi due marchi Omoda e Jaecoo. Ha una jont venture con Jaguar Land Rover.
Le altre
Oltre a queste storiche “5 sorelle” si sono affacciati grandi gruppi privati sul mercato dell’auto cinese, sempre tenendo presente che in Cina è difficile capire dove finisca il privato e dove inizi lo Stato. Infatti sono aziende che godono di finanziamenti pubblici e con stretti legami col governo.
Geely
Con 12 impianti produttivi e più di 50.000 dipendenti è tra i principali produttori privati di auto in Cina, dal 2005 è quotata alla Borsa di Hong Kong. Controlla diversi brand, tra cui Lynk & Co (in joint venture con Volvo), Lotus, Polestar e la stessa Volvo.
Leggi Anche: Le auto di Geely saranno disegnate a Milano
Byd auto
Fondata dal chimico Wang Chuanfu nel 2003, con sede a Shenzen, Il nome è un acronimo in inglese Build Your Dreams, “costruisci i tuoi sogni”.
Leggi Anche: Chi è Byd, il costruttore cinese che ha battuto Tesla
L’azienda è specializzata nella produzione di veicoli elettrici, di cui possedeva già una parte fondamentale della tecnologia necessaria.
Great Wall
Great Wall Motor Company è una casa automobilistica cinese con sede a Baoding, Hebei. Fondata nel 1984, è attualmente l’ottava più grande casa automobilistica in Cina.
Leggi Anche: Auto cinesi in Europa: la strategia di Great Wall Motors
Nel 2021 è arrivata in Europa con i marchi WEY e ORA.
***
CONTINUA A LEGGERE SU FLEETMAGAZINE.COM
Per rimanere sempre aggiornato seguici sul canale Telegram ufficiale e Google News.
Iscriviti alla nostra Newsletter per non perderti le ultime novità di Fleet Magazine.