7 giorni con Kia EV9
La nuova ammiraglia elettrica del brand coreano è in un segmento di nicchia, con pochissime rivali nel settore. E si pone già come punto di riferimento per design, sicurezza, qualità costruttiva e piacere di guida. Con qualche piccolo ma.
In questo articolo
Dopo la EV6, che ha inaugurato la famiglia, è il turno di Kia EV9, la nuova ammiraglia SUV che unisce design a comfort, una delle poche proposte elettriche a 7 posti. La vettura sposa di nuovo la filosofia Opposites United, anche in questo caso distanziandosi poco dalla concept car che l’ha anticipata.
La nostra prova ha riguardato la Kia EV9 Long Range RWD, con 203 CV e un’autonomia di 563 km su ciclo WLTP, proprio quella più adatta per chi viaggia tanto e usa l’auto anche come strumento di lavoro, qui unito ad auto di rappresentanza.
Un’auto molto versatile, tanto per le famiglie quanto per i lavoratori grazie alle tecnologie V2L e V2G e che stupisce per spazio interno ed efficienza energetica. Nei nostri 7 giorni l’abbiamo usata per esplorare gran parte della Danimarca, percorrendo in totale 1.900 km con una spesa di poco più di 200 €. Ma andiamo con ordine.
Leggi Anche: Kia e il suo design premiati alla Milan Design Week
I NOSTRI 7 GIORNI CON LA KIA EV9
Lunedì – Kæmpestor!
Kæmpestor, in danese, significa “enorme”, “gigante,” ma viene usato in particolar modo per enfatizzare quando un oggetto è particolarmente enorme. Ed è quello che ho pensato quando ho ritirato la vettura. E dire che ne ho provate anche di più grandi: pur essendo imponente, la Kia EV9 è lunga 5,01 metri, larga 1,9 e alta 1,7. Ma il design così personale e le forme regolari, la guida molto alta, la fanno sembrare più grande.
Il design è certamente molto elaborato, forse ancora di più della EV6 che pure è un’auto che tutt’ora si fa notare, e ha ispirato gli artisti. La filosofia estetica è sempre Opposites United, e l’auto piace, piace molto. Le linee solide e pulite conferiscono un aspetto robusto, mentre i dettagli futuristici, come i fanali posteriori a LED con disegno “star map”, aggiungono un tocco distintivo.
Di tutti quelli a cui l’ho fatta vedere, provenienti da diverse parti d’Europa, non c’è nessuno che abbia pensato che sia brutta. E persino i più scettici hanno ammesso che i designer hanno fatto un buon lavoro. Infatti, pur avendo fondamentalmente le forme di un van, l’auto è slanciata, merito di un disegno dinamico ed elaborato, dei cerchi da 19’’ piuttosto vistosi che la rendono anche molto fotogenica.
Leggi Anche: Tutti i saloni ed eventi auto da seguire nel 2024